Il 12 giugno 2025, la Commissione parlamentare bicamerale di controllo ha approvato all’unanimità il documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sugli investimenti finanziari e sulla composizione del patrimonio delle Casse di previdenza e dei fondi pensione. Tra i venti Enti analizzati figura anche l’Enpaf, che ha contribuito attivamente alla fase istruttoria.
L’indagine aveva come obiettivo principale quello di fotografare lo stato di salute del sistema previdenziale italiano, alla luce delle sfide poste dalla transizione ecologica e demografica e del ruolo crescente degli Enti previdenziali nel sostegno all’economia reale.
In tale contesto, il 24 ottobre scorso durante l’audizione presso la Commissione Parlamentare di Controllo sulle Attività degli Enti Gestori di Forme Obbligatorie di Previdenza e Assistenza Sociale, il Presidente dell’Enpaf Emilio Croce ha illustrato i dati relativi al patrimonio e agli investimenti dell’Ente.
L’Enpaf rientra tra le sei Casse dell’area sanitaria, che nel loro complesso gestiscono 35,19 miliardi di euro, circa il 33% del totale attivo del comparto previdenziale privato.
In linea con quanto previsto dal D.lgs. n. 509/1994 e dal D.lgs. n. 103/1996, l’Enpaf opera con autonomia gestionale, adottando criteri di prudenza nelle politiche di investimento e mantenendo un’attenta vigilanza sui rischi finanziari, in coerenza con i propri obiettivi istituzionali.
La Commissione ha voluto tracciare un quadro aggiornato della gestione patrimoniale degli Enti, ponendo l’accento su redditività degli investimenti, efficacia dei controlli interni e capacità di contribuire allo sviluppo economico del paese. Il documento riconosce l’evoluzione delle Casse verso un ruolo sempre più attivo in qualità di investitori istituzionali, sottolineando al contempo le responsabilità che ne derivano.
Per quanto riguarda i dati contabili del 2023:
Questi numeri confermano un trend di crescita costante tra il 2019 e il 2023, sia in termini patrimoniali che per capacità di generare redditività.
Accanto ai dati positivi, emerge anche una criticità: il fenomeno dell’irregolarità contributiva. In quattro anni, i crediti contributivi non riscossi sono cresciuti del 35,91%, passando da 7,45 miliardi nel 2019 a 10,12 miliardi nel 2023. Un tema delicato, che impatta negativamente non solo sulla sostenibilità finanziaria delle Casse, ma anche sull’accesso alle prestazioni assistenziali e sulla maturazione dei diritti previdenziali da parte degli iscritti.
Nelle sue conclusioni, la Commissione riconosce l’importanza strategica delle Casse di previdenza e raccomanda un rafforzamento delle azioni di recupero crediti, una maggiore uniformità nei criteri contabili e una sempre più elevata qualità e trasparenza nella gestione degli investimenti, a tutela della sostenibilità del sistema nel lungo periodo.
Il documento completo dell’indagine è disponibile sul sito ufficiale della Camera dei deputati.
https://www.camera.it/leg19/1364?shadow_organo_parlamentare=4022&id_tipografico=27